Ricordi di Angelo Fornaroli e Lillo Fornaroli, due tra i fondatori del gruppo.
<< Ne è passata di acqua sotto i ponti, anzi oseremmo dire, “ne abbiamo sfornato di pane”, da quel lontano 1971, anno di fondazione del Gruppo Podistico La Michetta >>. Così mi raccontano Angelo e Lillo Fornaroli, con dei sorrisi ampi e gli occhi luccicanti, un misto di soddisfazione e di nostalgia dei molti ricordi e dei successi degli anni passati. << All’inizio degli anni ‘70 frequentavamo il Bar Centrale di Vimodrone >>, ricordano con tanto piacere e tanta voglia di raccontare un piacevole periodo della loro vita sportiva. << Erano gli anni degli albori delle corse popolari: si passava dalle gare in pista, riservate ai soli atleti di talento, alle prime corse su strada, dove partecipavamo tutti, erano le prime “corse podistiche non competitive” intese quasi come le intendiamo adesso >>. Racconta Angelo: << Oltre a me, tra i primi podisti c’erano Tino Giacomazzi, Sergio Bigatti, i fratelli Luigi e Sergio Bianchetti. Le corse podistiche ci affascinavano, ne discutevamo al bar ammirati. Noi tra i primi podisti, correvamo con scarso abbigliamento e senza preparazione tecnica. Si correva dove si poteva, si sudava, si viveva a contatto con la natura e tanto bastava a farci stare bene. La gente ci guardava con stupore con meraviglia, e ci chiedeva chi o che cosa ce lo facesse fare o se, per caso, eravamo “matti” a sudare sette camicie. La prima corsa che abbiamo disputato in gruppo, si svolse a Cernusco sul Naviglio ed era lunga ben 25 km. Non eravamo per niente allenati ma ce la mettemmo tutta, tanto che ci classificammo in buona posizione. Però, per quasi una settimana, nessuno di noi riuscì a muoversi ed avevamo delle vere e proprie piaghe alle gambe ed ai piedi, perché le scarpe di allora erano molto rudimentali >>.
Mi confessa Lillo: << All’inizio, vedevo mio fratello e questi nostri amici che si incontravano, discutevano con foga, si allenavano per le strade di Vimodrone, ma ero poco entusiasta e non avevo molta voglia di sudare. Solo dopo un po’ ne rimasi coinvolto, anzi fui quasi trascinato dal loro entusiasmo. Ci trovavamo, di tanto in tanto, vicino al nostro negozio, tra una sfornata di michette e l’altra, e ci dedicavamo con passione agli allenamenti. E fu così che, proprio per costituire un punto di riferimento e di incontro tra di noi, all’inizio del 1971 abbiamo fondato il gruppo podistico “La Michetta”, che prese il nome dal tipico prodotto sfornato da noi, quasi tutti “prestinai” >>.
Quindi, all’inizio eravate qualche decina di podisti amatoriali, e poi cosa avete fatto? Raccontateci dove andavate e che spirito sportivo si respirava in quel periodo. Mi confermano entrambi che << Le gare e lo spirito di partecipazione erano allora gli stessi di quelli di oggi: correvamo per divertirci e per star bene. C’era molta partecipazione entusiastica della gente, soprattutto nelle corse di paese che richiamavano anche 2 o 3 mila partecipanti. I percorsi erano sempre di 20 o più km e per noi, poco allenati, era una fatica indicibile. Arrivavamo al traguardo esausti ma pronti a battagliare ed a litigare con gli avversari, pur di vincere una piccola medaglietta. Esistevano già alcune corse classiche anche se non esistevano ancora i raduni di massa, come la Maratona di New York o la Stramilano. Qualcuna già c’era o cominciava ad affermarsi anche se allora c’erano solo qualche migliaio di partecipanti >>.
Mi confida Lillo: << Abbiamo cominciato con le “tapasciate”, ma poi si era sparsa la voce, i podisti conoscevano sempre di più il nostro gruppo e gli iscritti cominciarono ad aumentare. Oltre ai podisti “domenicali” e agli amatori, si erano associati anche molti giovani atleti che si allenavano in modo serio e professionale >>.
Ricorda Angelo, << E’ vero, difatti ci siamo inseriti subito ad alto livello vincendo anche molte gare regionali ed un campionato italiano >>...